La quantità di cose che si potevano leggere in un pezzetto di legno liscio e vuoto sommergeva Kublai; già Polo era venuto a parlare dei boschi d’ebano, delle zattere di tronchi che discendono i fiumi, degli approdi, delle donne alle finestre…
da: “Le città invisibili”
di Italo Calvino
Complimenti per il tuo blog…perchè non mi inserisci tra i tuoi amici e mi linki?? Te ne sarò grata
grazie!!!