Dialoghi brevi

– “Quercua, è vero quel che dicono gli umani? Che un virus coronato li  uccide? ” Chiese con circospezione il saggio cedro.

– “Kedros, ho sentito dire questa cosa dalle tamerici del deserto, che l’avevano appresa dal Platano di città.”

– “E possiamo dar credito a questa storia? Abbiamo fiducia nei platani?”
Riprese il vecchio cedro.

–  “Che domanda mi fai, sono una semplice quercia io, non un uomo.” Cerco’ di togliersi d’impiccio l’assennata Quercua.

– “Non pensi che sia cosa che potrebbe riguardare anche noi piante?” Insistette il sommo cedro.

– ” Lasciami tempo per pensare.
Beh, potremmo  forse ricavere  un vantaggio  dalla scomparsa degli uomini?”

– “Che fai Quercua, oltre alle risposte ti poni anche le domande? Ammetto tuttavia -concluse Kedros- che mi trovo meglio con gli uccelli: più rispettosi e autonomi degli umani. Ma non ho cuore di vederli morire”

– “Rassicurati – s’intromise Messer Pino- gli uomini sono come le formiche, più  vicini alla terra che al cielo. Non soccomberanno. Cercheranno una via”.

-“E’ possibile che tu abbia  un pignolo di ragione” . E detto questo, il vecchio Kedros si ritirò in silenzio.

Dialoghi brevi

– Dagli umani mi aspetterei parole più degne, che anche un vecchio cedro come me possa approvare.

– Proprio così – sottolineo’ il faggio masticando – ma non dispero del tutto che possano rinsavire. Ho sentito un loro vecchio dire queste sagge parole ad un giovane:

” Ascolta il tuo cuore, sii forte, e mentre attendi che giunga il momento, continua a volere, con tutta l’anima e la forza d’amore, di divenire umano. L’intelligenza ti permetterà di leggere nella molteplicità degli eventi e delle cose il filo divino che le unisce”.

– Se è vero quello che dici – riprese il vecchio cedro – allora il sonno della ragione va popolandosi di sogni. Presto, cercate quel vecchio, ha bisogno di noi.

– Intanto, all’ombra del faggio un giovane scoiattolo declamava: “È tempo di generare un mondo dove libertà e giustizia si equivalgono, e costituiscano il motore della civiltà ”

– planetaria, planetaria -lo corresse il faggio maggiore.

All’improvviso strofinandosi l’occhio destro con l’ombelico scoperto lei…

All’improvviso, strofinandosi l’occhio destro, con l’ombelico scoperto, lei disse: “Che facciamo?”

“Ah” – rispose lui – “comincio ad apprezzare questo tipo di domande” .

E corse a scrivere un dialogo breve.

La notte era quasi scesa, dietro le finestre, ma in casa la luce era calda e trionfante. Fece entrare un po’ d’aria fresca nella stanza e il suo cuore si calmò.

Non ci si può appropriare della libertà…

“Non ci si può appropriare della libertà e neppure della bellezza” – sbottò lui intanto che bolliva l’acqua e si scaldava il latte.

Lei si schiarì la voce e disse “È tutto qui” e lo faceva indicando la testa.

“Capire questo è difficile” la interruppe lui. E aggiunse: ” Che vuol dire quel tuo disturbo all’occhio destro?”

“È per via della pelle di Elefante” rispose Ella tranquillamente.

“O di Salamandra?” Insinuò lui.

Fatto sta…

“si oscilla tra un orzaiuolo e un gonfiore di palpebra” -concluse saggiamente il Vecchio – “ora piegando verso il vento, ora allontanandosene.

E cominciò  a disegnare una barca a vela, che assomigliava fortemente allo Spirit di Slocum .

Buongiorno pianticelle come state ‘Lo vedi…

“Buongiorno pianticelle, come state?” ‘Lo vedi da te, coperte di nere particelle’ – risposero in coro. “Uhm, che dite del tempo, pioverà?” . “Con questo Cielo azzurro?”

“Ma non senti la bella e fresca primavera?” – disse il Ficus.

“Profumata” aggiunse la Rosa.

“Buona giornata a te” concluse l’Ulivo.

“Grazie di cuore” – gli risposi guardandolo dritto nelle foglie. “Invidio quell’Artista capace di disegnare tutte le tue verdi foglie, Ulivo” . E salutai.

Dialoghi brevi

“A che ora passa il tram?”  chiese il padre.
“Quando ti accendi la sigaretta” rispose veloce la figlia.
“E’ una citazione di un film” disse la moglie.
“Un punto per uno” concluse il padre salomonicamente.
Poi, rivolto alla figlia aggiunse: “Perchè lo hai detto?”
“Non lo so” rispose lei.
Mentiva, naturalmente.

Dialoghi brevi

Riprese Lei : “E come si fa a vivere con fiducia?”
A questo punto, mi tornò in mente Italo Calvino con le sue 6 proposte per il prossimo millennio e provai a declinarlo a modo mio :
a) non attaccarti a nulla, tranne che alla tua “anima”
b) non sprecare tempo. Sii rapido negli spostamenti, ma comunque in sicurezza; sempre veloce a comprendere quel che c’è da fare, discernendo tra ciò che é bene (salutare) da ciò che non lo é (non salutare)
c) fai ogni cosa con giustezza, senza eccessi, prontoa correggere eventuali errori di valutazione, esecuzione e rielaborazione del dato di realtà
d) non ti curare della visibilità delle tue azioni
e) viviamo in una molteplicità di dimensioni; attieniti a quella che ti riporta a casa, unificato.
f) quanto alla coerenza, il suo valore attiene semplicemente al mantenimento della integrità psicofisica e spirituale.
Ricorda che la tua “anima” è invincibile. Non rinunciarci mai, per nulla e per NESSUNO.
Vivi con mente naturale, rilassata e consapevole (se ti va).

Dialoghi brevi

Disse Isabelle: “Il nostro mondo di dentro é il nostro mondo di fuori”.
“Hai ragione” – dissi io – “prendersi cura della propria realtà interiore equivale a trsformare il mondo per se stessi e per coloro che sono interrelati, determinando lo sviluppo di un buon ordine creativo”.
“Spiega meglio” disse Lei.
“Nel divenire umani assumiamo nelle nostre mani l’agire quotidiano, in accordo con le leggi morali, artistiche e spirituali, che abbiamo avuto la fortuna di scoprire vivendo liberamente e consapevolmente”
” E come si fa?”
“Per accedere al presente in consapevolezza ci vuole un piccolo atto di coraggio. La porta, senza porta, è aperta. Non bisogna esitare. Ci vuole fiducia nel proprio istinto profondo”.

Dialoghi brevi

“Mi piacerebbe essere Dio per un solo istante” – disse lui.
” E che faresti? ” gli chiese D.
” Assolutamente niente ” -rispose- “Resterei attonito”.