È mia radicata convinzione che la funzione della…

È mia radicata convinzione che la funzione della coscienza sia quella di far sì che il vivere umano si conformi all’armonia dell’intera Creazione, stabilendo per ogni singolo individuo un ritmo vitale unico, uniforme e universale, così da dare senso all’esistenza di ognuno. Unico, sul piano della realizzazione del progetto umano individuale, uniforme, per quanto attiene all’espressione dei parametri vitali (ritmo cardiaco, respiratorio e cerebrale), universale, nell’adesione ai bisogni evolutivi della specie e dell’ambiente nel quale ci è stato dato di nascere.

Ne discende che una buona coscienza, a parer mio, risulta essere elemento primario per il manifestarsi di un autentico stato di buona salute. E che ogni scelta che porti a sostenere il mantenimento di una buona coscienza porta di per sé anche uno stato di salute sul piano fisico, psichico e spirituale.

Da questa premessa è facile comprendere perché il 27 marzo 2020, alle ore 16.30, ero in piazza San Pietro, nonostante non avessi ricevuto alcun invito, pubblico o personale ad esserci. La necessità spirituale che mi ci aveva portato era naturalmente emersa da un bisogno profondo che mi spingeva ad essere là dove il mio cuore desiderava/poteva/doveva essere. La’ dove un uomo ‘solo’ di lì a poco, avrebbe fatto comprendere al mondo intero quanto dolorosa potesse essere la solitudine dello Spirito.

Pioveva, ma ero fermamente, intenzionato a restare lì, in preghiera personale, in compagnia dei Salmi, in attesa dell’arrivo del Papa e della sua benedizione dal vivo. Purtroppo l’interpretazione della Legge da parte della Polizia di Stato è stata del tutto differente: mi hanno dapprima multato (in quanto i DPCM Conte, a loro dire, non prevedono, tra le giustificazioni  agli spostamenti le necessità spirituali), quindi fermato, con modi bruschi (ammanettato), ai quali non era possibile resistere, pur volendo con tutto me stesso, e pacificamente s’intende, continuare a restare dove mi trovavo. Infine mi hanno spinto in una macchina e portato in guardina, al più vicino commissariato, dove sono stato tenuto fino alla fine della celebrazione del Papa. Alle 20.00 mi hanno finalmente rilasciato, con una denuncia per l’ipotesi di reato di cui agli artt 337 e 650 C.P.(!)

Concludendo, il 27 marzo 2020, alle ore 17.30 circa, in una Piazza San Pietro, all’apparenza deserta di anime, ma piena di poliziotti, sul territorio dello Stato della Repubblica Italiana, mi è stato impedito, con l’impiego preordinato di una forza non necessaria ( non costituendo io pericolo né per me, né per altri) l’esercizio di un diritto costituzionale e cosa ancor più grave, mi è stata negata la possibilità di non lasciare solo sua Santità, nell’ora più dura, per Lui.

d’ogni volere di coscienziosi giorni resta memoria

d’ogni volere
di coscienziosi giorni
resta memoria

Perchè il 30.7.1932 Albert Einstein prende carta e…

Perchè il 30.7.1932 Albert Einstein prende carta e penna, a Gaputh in quel di Potsdam, per scrivere a Sigmund Freud una lunga lettera articolata su tre domande secche:

a) “C’è un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra?”

b) “Com’è possibile che la minoranza ora menzionata (coloro che fabbricano e vendono armi) riesca ad asservire alle proprie cupidigie la massa del popolo, che da una guerra ha solo da soffrire e da perdere?”

c) “Vi è una possibilità di dirigere l’evoluzione psichica degli uomini in modo che diventino capaci di resistere alle psicosi dell’odio e della distruzione?” .

Freud, preso alla sprovvista, cerca di cavarsela cominciando con un richiamo alla “comunione di interessi tra i membri di un gruppo umano” e ricorda ad Einstein che sono i legami emotivi e i sentimenti comunitari a fondare la forza del gruppo. Bene, ma niente gli viene da aggiungere sul come il gruppo (o la comunità?) possa essere incoraggiata ad uscire dalla paranoia della guerra esercitando la sua forza maggioritaria. Sostanzialmente Freud non ha ideee al riguardo e conclude amaramente osservando che “quando gli uomini vengono incitati alla guerra, è possibile che si destino in loro un’intera serie di motivi consenzienti, nobili e volgari, quelli di cui si parla apertamente e altri che vengono taciuti.” A lui non sembra che tali pulsioni possano essere efficacemente contrastate se non con il contenimento degli istinti profondi, che sente quali fonte di pericolo.

D’altra parte egli pensa che “condizione ideale sarebbe naturalmente una comunità umana che avesse assoggettato la sua vita pulsionale alla dittatura della ragione” . Cosa di naturale potesse egli trovare in questa condizione resta per me un mistero. E’ evidente che non poteva fare di meglio su un tema così delicato. Non credo del resto che Einstein si sia lasciato condizionare da queste risposte, ma certo si sarà sentito più solo nella sua ricerca di una soluzione al problema. Me ne dispiace sinceramente. Sarebbe utile, ancora oggi , ritornare su questo argomento con maggiore ampiezza di conoscenza e motivazione ad agire. Chi si fa avanti?

Non ci si può appropriare della libertà…

“Non ci si può appropriare della libertà e neppure della bellezza” – sbottò lui intanto che bolliva l’acqua e si scaldava il latte.

Lei si schiarì la voce e disse “È tutto qui” e lo faceva indicando la testa.

“Capire questo è difficile” la interruppe lui. E aggiunse: ” Che vuol dire quel tuo disturbo all’occhio destro?”

“È per via della pelle di Elefante” rispose Ella tranquillamente.

“O di Salamandra?” Insinuò lui.

Fatto sta…

“si oscilla tra un orzaiuolo e un gonfiore di palpebra” -concluse saggiamente il Vecchio – “ora piegando verso il vento, ora allontanandosene.

E cominciò  a disegnare una barca a vela, che assomigliava fortemente allo Spirit di Slocum .

20.03.2020 Intanto che il Bel Paese precipitava senza…

20.03.2020

Intanto che il Bel Paese precipitava, senza tregua, nel pozzo di Alice, il Capo (ex OCDPC), non stanco di tormentare la logistica, con atti insensati, si permetteva di maltrattare pure la logica. Così,  il 16.3.2020, arrivava (sublime) in poche righe a pregare (chi?) di voler (per conto di chi?) assicurare (con chi?) la trasmissione dei dati a Prefetture, Forze dell’Ordine e Comuni (ci sono ancora i Sindaci?). Non bastasse il Capo (ex OCDPC) concludeva facendo un richiamo (cartellino giallo?) al rispetto dei Princìpi del Regolamento europeo sulla protezione dei dati (sensibili in questo caso), “adottando misure appropriate alla tutela dei diritti e della libertà (veramente appropriata, non c’è da contraddire) degli interessati” . Orbene, ho pensato, andrò personalmente a consegnare il dato che mi riguarda al Sindaco della mia Città, Virginia Raggi. Sono andato fin sulle scale del suo Ufficio, ma questo resta chiuso al pubblico fino al 3 aprile. Così ho fatto sosta nel ghetto, ho comprato una bottiglia di Sangiovese, l’ unica che mi potevo permettere con lo stipendio di Medico di Sanità Pubblica, un pezzo di pecorino romano e, di fronte, da Vittorio e Marco sett’etti di carne per la domenica che viene. Il pranzo intanto è servito.

Mi raccomando però, non spifferatelo in giro. Il nemico ci ascolta ( e ride?). Restiamo umani. Buona giornata, bravagente.

Allora bravagente che c’è di nuovo nel nostro…

Allora bravagente,

che c’è di nuovo nel nostro bel paese di topi? L’avvocato l’ha fatto l’uovo? E come gli è riuscito, tondo? Bene, allora sbattiamolo bene, aggiungiamoci un pizzico di zucchero e un cucchiaino di sale fino, così prende il sapore giusto. Siete pronti? Riuscite ad assaggiarlo? Se non ci riuscite non oso rimproverarvi. Anch’io c’ho provato a mandarlo giù, ma proprio non mi riesce. Peggio, mille volte peggio dell’olio di ricino.

Che vogliamo fare? Continuare a vivere da pecore? Ma no, le pecore vivono all’aperto. Dunque come scarafaggi? Sappiate che quelli che un tempo si sono fatti vivi dalle mie parti, son finiti sterminati. Dunque alla larga da me, se ci tenete a sopravvivere. Chi vuole vivere invece, faccia come me, respiri a pieni polmoni, si goda il sole, nuoti in acque chiare, non rinunci per nulla e nessuno a vivere con dignità. Cosa abbiamo in fondo da perdere? Nothing. Dopo di che: prudenza nell’agire, temperanza negli umori, giustezza nel dire, fare, lettere e baciare e forza ragazzi. Vinceremo, sarà sufficiente restare umani.

Buona giornata.

11 marzo 2020 Che sta succedendo Neppure nei…

11 marzo 2020.
Che sta succedendo? Neppure nei periodi più neri dell’umanità si erano cancellati i funerali. Perchè? Non morirà più nessuno? Tutti eterni? Andiamo bene!
Ci sono poche centinaia di casi di morte naturale in un mese e bloccano tutto. Coprifuoco, autocertificazioni, file ai supermercati. Con la spagnola morivano 250 persone per 100.000 abitanti e tutto andava come prima.
Come siamo ridotti. Un popolo di cagasotti, governato da azzeccagarbugli di serie B che decretano ogni giorno senza cervello, rispetto ad un rischio trascurabile.
Tra un po’ ci vorrà il permesso pure per andare al cesso. Belli, belli noi, zitti e mosca e intanto? Chi ha un’idea? Si faccia avanti. L’Italia, cioè i tuoi figli, tua moglie, tuo marito, i tuoi genitori, i tuoi nonni, i tuoi amici, i parenti tutti, l’umanità intera, per quello che so, ha bisogno di te. Daje.
Restiamo umani.

Comincio la mia passeggiata serale. Non so quanto tempo passerò in strada. Sto passeggiando non per comprovate esigenze lavorative, non per situazioni di necessità, non per motivi di salute, né per rientrare presso la mia residenza. Lo sto facendo perché così mi garba. È un mio diritto. Ringrazio le generazioni che prima di me lo hanno difeso con il sangue. Non intendo rinunciarci. Ho con me il cellulare. Sono rintracciabile. Venite pure ad arrestarmi.

Italicum? Solo con le preferenze.

carissimo Raffaele,
naturalmente sai quanto apprezzi Roberto Giachetti . Se ho cominciato a digiunare la domenica è stato per sostenere la sua coraggiosa battaglia per l’abolizione del porcellum. Apprezzo anche che si cerchi di approvare la legge elettorale con la più ampia condivisione possibile. E non mi scandalizza che lo si faccia con Berlusconi.
Dove sta il problema allora? Nel risultato dell’accordo, che se da un lato garantisce la governabilità, dall’altro mortifica di brutto la rappresentatività del Parlamento e lo condanna a rimanere emanazione della volontà dei capi partito, con gli eccessi, che sono tristemente sotto i nostri occhi, propri della deriva del M5S. Di fatto, mancando “il sostegno della indicazione personale dei cittadini*” persisterebbe la “ferita” alla logica della rappresentanza prevista dalla Costituzione. Di fatto i deputati non dovrebbero rispondere al popolo ma solo al proprio Segretario di partito. La parola democrazia ne risulterebbe sostanzialmente svuotata. I guasti prodotti dal porcellum diverrebbero norma. Non so se liste bloccate di più di 2-3 nomi per collegio plurinominale possano essere considerate costituzionalmente legittime. L’Italicum si può ancora cambiare al Senato, permettendo l’espressione di una sola preferenza o di una doppia preferenza di genere. Mi aspetto che accada, che Berlusconi voglia oppure no. Altrimenti la separazione della classe politica dagli interessi popolari non potrà che accrescersi nel tempo, con perdita progressiva di legittimità e spinte sempre più populistiche e distruttive. Non bastano i professionisti della politica, occorre che rappresentino parti reali di popolo. Per questo continuerò a non ritenermi soddisfatto dall’approvazione dell’Italicum.

Con affetto.
P

PS
Ho pensato che fosse bene fare una nota dallo scambio di commenti avuto con Raffaele Pizzati in merito all’Italicum.

* Sentenza della Corte Costituzionale n. 1/2014

La Sentenza fa altresì riferimento al termine “esiguo”. Ricordo che etimologicamente tale termine deriva dal lat. exiguus prop. pesato, misurato, esatto, preciso . Ciò significa che i nominativi della lista bloccata non debbono essere più del degli eletti nel collegio. Ripescare a livello nazionale i non eletti sarebbe temo una forzatura inaccettabile, non potendo “garantire” … “l’effettività della scelta e la libertà del voto” (al pari di quanto accade nel caso dei collegi uninominali)”

Dodicesima domenica di digiuno per un Parlamento degno di questo nome

Bella giornata. Bella domenica. La dodicesima che trascorrerò in digiuno, chiedendo l’approvazione di una legge elettorale che restituisca agli Italiani il potere di eleggere liberamente i propri rappresentanti: così da avere finalmente un Parlamento di eletti e non di nominati. Lo faccio perché è necessario. La distanza tra partiti e popolo è attualmente enorme ed in continua crescita. Ovunque fioriscono populismi, ignoranza, grettezza d’interessi ed arroganza. La fiducia è un bene raro. L’azione di governo fatica ad essere apprezzata. Nessun leader può contare oggi sul tempo, per convincere. Ha una sola chance: essere credibile in ogni atto. Ciò che decide deve avere sempre un fondamento di giustizia. Nessuna legge elettorale potrà essere considerata giusta se non restituirà al popolo sovrano il potere di scegliere i nomi di chi siederà in Parlamento. Tutto il resto viene dopo. Io continuerò a digiunare tutte le domeniche, per esercitare quel diritto di voto, per cui molti hanno combattuto prima di noi, da libero cittadino italiano.