“Suppression of COVID-19 outbreak in the municipality of Vo’ Italy”
Lo studio di Andrea Crisanti et al., in via di pubblicazione su Nature, dal titolo “Suppression of COVID-19 outbreak in the municipality of Vo’ Italy” é foriero di straordinarie buone notizie. Peccato che nè gli autori nè i giornalisti sembrano accorgersene. Dunque é bene, che mentre li ringraziamo per il lavoro svolto, portiamo in chiaro i numeri positivi che, tra le righe si intravedono. Dunque, per quanto intendo riferirne, lo studio si basa su due survey condotte tra il 21 febbraio ed il 7 marzo, che hanno interessato l’85% (2812 persone) ed il 71.5% (2343 persone) della popolazione di Vo’Euganeo (Pd), la cittadina di 3300 abitanti dove, il 21 febbraio si é verificato il primo decesso per polmonite, che é stato attribuito (da chi e su quali basi?) all’infezione da SARS CoV-2 in Italia. Lo studio non riporta come il caso di polmonite è stato definito, niente riguardo al quadro clinico, nè anatomo-patologico. Di esso si riferisce sulla base di notizia appresa a mezzo stampa. Per la cronaca trattasi del Sig. Adriano Trevisan, di anni 78, cardiopatico, passato per diversi reparti ed in rianimazione, in quella triste giornata. Lo studio sembra interessato ai meccanismi di trasmissione del virus ed in particolare alla dinamica della sua proiezione in avanti, tra soggetti sintomatici e asintomatici. A tal fine lo studio produce tuttavia alcuni utili dati. La prevalenza dei casi positivi a Sars CoV-2 é risultata pari al 2.6% (73 test +/2812 test) nella prima survey e 1.2% (29 test+ /2343 test) nella secnda survey del 7 marzo. I casi sintomatici con test positivo quanti sono stati? La tabella ce lo dice: 43. Ora 43 sintomatici /2812 soggetti testati equivale allo 0.015%. Nella seconda survey i casi sintomatici sono risultati 16/2343, cioè 0.0068%. Non sono buone notizie queste? Tra il 7 e il 15 per mille degli abitanti di Vo’, ha manifestato febbre o tosse nel periodo invernale in una cittadina del Veneto. Ma ci pensate che tutto é cominciato da Vo’? Intanto l’Ospedale di Schiavonia, dove il Sig. Trevisan é deceduto, é stato prima chiuso e poi riaperto come Ospedale COVID. Non so che cosa ci faranno, ma è comunque anche questa una buona notizia. Ci stiamo attrezzando per il meglio, in caso di una nuova pandemia, hai visto mai? Lo studio dichiara di aver raccolto anche dati sulla progressione dei sintomi e sull’ospedalizzazione di alcuni soggetti. Aspetteremo fiduciosi di vederli su una nuova pubblicazione.