Non ci è richiesto altro che essere ciò…

Non ci è richiesto altro che essere ciò che siamo. La ricerca della perfezione è una forma di attaccamento compulsivo all’ io/mio. Ma il meglio non è quasi mai nemico del bene.

Infiniti i modi che il buon Dio trova per insegnarci ed educarci alla sapienza. Un’opera d’arte, un volto, una corsa, un campanello, un tuono, uno squillo di telefono, un incontro improvviso, all’ora giusta.

In ricordo di Enzo Baldoni

In ricordo di Enzo Baldoni.

Quali sono le radici della violenza?
Andando avanti nella vita, mi riesce meglio di intravedere il sentiero verso il quale ci si incammina, con paura o fiducia. Ovunque scorgo segni di creature viventi, duramente impegnate a sopravvivere.
Talvolta mi sorprendo a pensare che anchela violenza é parte della nostra natura. Anche della mia.
Naturalmente vorrei strapparmela di dosso, ma ogni tentativo mi lascia sanguinante ed estraneo.
Ogni respiro umano é impastato di atavica violenza, quella stessa violenza di primordiale istinto che, scollinando i millenni, ci ha portato con successo fin qui. E ora?

Enzo Baldoni fu raggiunto dalla morte in una terra di confine, nel 2004, in una sfida personale, pienamente umana, alla guerra. Il solo fatto di essere lì dove si trovava ne fa un martire dell’Umanità, un testimone della libertà, che ciascuno di noi ha sempre, di scegliere di restare umani, sempre.

Perché Dio non ha creato un universo senza violenza? Non oso rispondere. Forse per darci una possibilità in più di sopravvivere? O per accorrere in difesa dei nostri cari?

Abbandonati alla vita, con fatica ricostruiamo il senso della nostra storia, fino a poterla raccontare.
Oggi il mio ricordo va ad Enzo Baldoni. Martire dell’umanità in tempi di guerra.
Buona Vita a lui.

20.03.2020 Intanto che il Bel Paese precipitava senza…

20.03.2020

Intanto che il Bel Paese precipitava, senza tregua, nel pozzo di Alice, il Capo (ex OCDPC), non stanco di tormentare la logistica, con atti insensati, si permetteva di maltrattare pure la logica. Così,  il 16.3.2020, arrivava (sublime) in poche righe a pregare (chi?) di voler (per conto di chi?) assicurare (con chi?) la trasmissione dei dati a Prefetture, Forze dell’Ordine e Comuni (ci sono ancora i Sindaci?). Non bastasse il Capo (ex OCDPC) concludeva facendo un richiamo (cartellino giallo?) al rispetto dei Princìpi del Regolamento europeo sulla protezione dei dati (sensibili in questo caso), “adottando misure appropriate alla tutela dei diritti e della libertà (veramente appropriata, non c’è da contraddire) degli interessati” . Orbene, ho pensato, andrò personalmente a consegnare il dato che mi riguarda al Sindaco della mia Città, Virginia Raggi. Sono andato fin sulle scale del suo Ufficio, ma questo resta chiuso al pubblico fino al 3 aprile. Così ho fatto sosta nel ghetto, ho comprato una bottiglia di Sangiovese, l’ unica che mi potevo permettere con lo stipendio di Medico di Sanità Pubblica, un pezzo di pecorino romano e, di fronte, da Vittorio e Marco sett’etti di carne per la domenica che viene. Il pranzo intanto è servito.

Mi raccomando però, non spifferatelo in giro. Il nemico ci ascolta ( e ride?). Restiamo umani. Buona giornata, bravagente.