Nella città di Rosa/22

22. Tarda estate. Luce chiara. Diffusa.
Per la sterpaglia riarsa, sul monte,
vaga lo sguardo e sempre torna vuoto.
Ti dico la verità: sto sognando.
Che nessuno mi svegli, neppure tu,
che potresti stringermi tra le braccia
e riempirmi l’anima come un fiume.
Ché il sogno è dolce e profuma di poesia.

(1998-2001)

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