Reghel

Reghel in ebraico significa piede, ma anche festa, abitudine. Da reghel vengono anche le regole. Avere buone regole di vita fa stare saldi sui propri piedi, come un re. I piedi hanno la funzione di “reggere” il corpo, di scaricare il peso, di contattare la terra, di ascoltarla (come fa l’orecchio con l’aria – la forma è simile), percepirne la dimensione sacra, danzare, tenere il ritmo. E allo stesso tempo esplorare lo spazio, coltivare il campo, costruire la casa. Essere nel regno è respirarne il profumo. La meraviglia della creazione vi affiora in molteplici forme, manifestando il suo potere curativo, come semplice paesaggio, come orizzonte, come inesauribile farmacia naturale. Un ambiente salubre e provvisto di bellezza è il primo requisito per la salute del corpo e dello spirito. La terra nutre e sostiene ogni pianta, accoglie e trasforma ogni cosa caduca.
Nella definizione di sistema vivente, l’elemento terra/natura/regno è lo spazio che interagisce con la forma viva, l’accoglie, la permea e la mantiene, nel tempo dato. E’ terrestre la natura dell’uomo “Adamah” terra umile e rossa di sangue. Tenere i piedi per terra è assai più che un buon consiglio. Con la loro forma germinale i piedi evocano l’origine dello sviluppo. Mettersi in piedi dà inizio al cammino.

Nella città di Rosa / 3

3. E nel sommesso vociare dei grilli
che ai lontani lampi s’accompagna,
nel richiamo, con curioso timore,
respirando dell’oscuro cielo
un alito solo, dietro i passi tuoi
ancora sul sentiero m’incammino
e come è dolce il profumo del mondo
e che calore nel cuore diffonde.