La mente (mind) di un essere umano è nello stesso tempo la sede degli assoggettamenti e la sede della libertà. E’ la sede degli assoggettamenti quando è prigioniera della sua ereditarietà biologica, della sua eredità culturale, degli imprinting subiti, delle idee imposte, di un potere sotto forma di Super-io imperativo all’interno di se stessa. Quando alcuni cessano di essere assoggettati agli ordini, ai miti e alle credenze imposte e diventano alla fine soggetti interrogatori, allora comincia la libertà della mente. La libertà della mente è mantenuta, fortificata da:
-la curiosità e le aperture verso gli al di là (di ciò che è detto, conosciuto, insegnato, accettato);
-la capacità di apprendere da se stessi;
-l’attitudine a problematizzare;
-la pratica delle strategie cognitive;
-la possibilità di verificare ed elimimnare l’errore;
-l’invenzione e la creazione;
-la coscienza riflessiva, cioè la capacità della mente di auto-esaminarsi
e, per l’individuo, di auto-conoscersi, di auto-pensarsi, di auto
giudicarsi;
-la coscienza morale.
(Edgar Morin, da Il Metodo. 5 L’identità umana)