[29 maggio 2011] MATERIALE E IMMATERIALE.
L’organismo vivente è un sistema biologico, caratterizzato da energia strutturata in evoluzione, dotato di capacità introspettive e interattive, in continuo adattamento con l’ambiente (eco-sociale), in funzione delle sollecitazioni di natura chimico-fisiche-biologiche e psico-sociali nelle quali è immerso nel corso del tempo. L’interazione avviene nell’ambito delle diverse “dimensioni” del sistema. L’essere vivente è un sistema organico dunque straordinariamente complesso, costituito da livelli funzionali “materiali” ed “immateriali”. Intendendo per materiali gli elementi costitutivi che gli provengono dall’ambiente nonché le strutture cellulari e sovracellulari, il corredo genetico e le reazioni biochimiche, mentre per immateriali sono da intendersi le relazioni psicosociali, le reazioni emozionali, le funzioni cognitive e i sentimenti. A fare da cerniera (interfaccia) tra i due campi dimensionali (materiale e immateriale) sta l’impalpabile livello “bioenergetico” che costituisce la moneta circolante di scambio tra i due sottosistemi, il veicolo di organizzazione e trasmissione dell’informazione sottile che sottointende, ordina e sostiene il sistema vivente. Ad ogni livello corrisponde un insieme di funzioni. Ciascuna funzione costituisce un’ordinata sequenza di informazione orientata ad un compito fisiologico e si avvale, per la sua espressione (epigenetica) di una interazione continua e regolatoria con le altre funzioni dei differenti livelli e con l’ambiente esterno. Dall’armonica espressione delle molteplici funzioni discende un soggettivo e verificabile stato di salute. La medicina, attraverso la ricerca, l’osservazione e l’analisi dei segni e dei sintomi che originano dai diversi livelli, vuoi per la sensibilità del medico vuoi per la sensibilità di sofisticate strumentazioni tecnologiche, tenta di definire un quadro diagnostico che sia il più vicino possibile al processo in atto. I dati propri delle strutture cellulari, nonché i parametri biochimici (fisiologici e patologici) misurabili nei mezzi biologici, come pure gli schemi somatosensoriali, comportamentali e cognitivi, in un prossimo futuro potranno essere analizzati su dimensioni quantitative inimmaginabili ai nostri giorni, e consentire una visione ad alta definizione del sistema vivente nel suo processo dinamico, con la possibilità di testare in tempo reale l’efficacia di ogni intervento terapeutico. Per muoversi in tale direzione la ricerca biomedica necessita di un “modello multidimensionale” plausibile e duttile, in grado di evolvere in ragione delle evidenze che andranno accumulandosi ed al tempo stesso adeguato a restituire a medici e pazienti un utile impiego delle conoscenze ai fini del mantenimento, recupero e sviluppo della salute.