In un trapezio di cielo luna angelicale e…

In un trapezio di cielo luna angelicale e vento a scompigliare le chiome montane. In silenzioso dolore si piegano gli ulivi. Un grido,  un uccello. Tutto coincide, in un anello d’orizzonte. Si tace ciò che per pudore gli amori nascondono. Un andare e venire di cuori in tempesta. Forse calerà il vento? Forse un porto mi aspetta? A volte lo spero, a volte resisto. Un guscio di noce nell’oceano. Annotta.

Naturalmente vorremmo che i nostri figli non soffrissero…

Naturalmente vorremmo che i nostri figli non soffrissero, che potessero avere la capacità di accedere al mistero della felicità adoperandoci  con  pazienza e rispetto  per spingerli lontano dalle fonti di sofferenza, con mille accorgimenti più o meno abili, ruvidi o sottili. Dimenticando che la forza autentica cresce esattamente nell’esperienza personale del dolore. Nella capacità che ognuno ha di rialzarsi dopo una caduta  e di sviluppare, nonostante tutto, le sue motivazioni profonde, condividendo umanità e vulnerabilità con i suoi simili. A ben vedere il mistero dell’altro si rivela unicamente dinanzi all’umiltà, ad uno sguardo aperto, non giudicante, che sa stare, con amore, semplicemente con quel che c’è, privo di aspettative ed apprensioni.