E’ sulla necessità della forma – mi dico- che occorre esplorare, sull’unicità d’ogni vivente, sul mistero che ne sostiene il divenire. Soffia forte il meltemi.
Dopo aver strappato all’isola lo scampanellio e la voce degli armenti, il canto dei galli e l’abbaiare dei cani, ingrossa sotto le persiane socchiuse. Sbattono i legni.
Si perde l’eco d’un motore instradato verso il porto. Soffia forte il meltemi. Infuria sulle cime con l’incompresa ostinazione d’un ragazzo. In cerca di sè, qui ed ora, vive l’istante la sua eterna presenza e nutre lo spazio che insieme ad esso risuona. Che sia carne oppure pietra.