Per ore traccio segni su un foglio di cartone. Sciolgo l’inchiostro lentamente sullo scisto, in poche gocce d’acqua. Immergo il pennello e mi lascio andare al silenzio. Lentamente compare l’impronta della mente, così com’è. In ansia, triste, indecisa, talvolta serena. I tratti dell’antico carattere si fissano uno accanto all’altro. E’ allora che il vento apre un varco immaginativo, dischiude le giunture dell’ideogramma, scompaginandolo dall’interno dinanzi ai miei occhi attoniti, finché la mano, mossa a commozione, ri-posa nuovi segni sulla carta. Frammenti di un mondo interiore sconosciuti e vivi. Così me ne prendo cura, come un naufrago dei suoi preziosi resti.
Per ore traccio segni su un foglio di…
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Pubblicato da pasquale valente
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ringrazio ognuno delle belle parole.
pas
una splendida descrizione dell’arte della calligrafia. Mi colpì molto l’osservazione ( non ricordo di chi ) che il saper disegnare nel giusto modo gli ideogrammi corrispondeva alla nostra bravura nello scrivere.Tu però superi la pura tecnica per approdare al senso. E lo sai raccontare. Complimenti.
un altro modo di dire tormento ed estasi
ciao
raffinata emozione del gesto
Ciao
Giulia
mi ricordo di te.
ti riconosco in fretta.
cio’ che e’ stato insieme
e’ fresca e fugace gioventu’.
bella e sentita descrizione…ciao