Per ore traccio segni su un foglio di cartone. Sciolgo l’inchiostro lentamente sullo scisto, in poche gocce d’acqua. Immergo il pennello e mi lascio andare al silenzio. Lentamente compare l’impronta della mente, così com’è. In ansia, triste, indecisa, talvolta serena. I tratti dell’antico carattere si fissano uno accanto all’altro. E’ allora che il vento apre un varco immaginativo, dischiude le giunture dell’ideogramma, scompaginandolo dall’interno dinanzi ai miei occhi attoniti, finché la mano, mossa a commozione, ri-posa nuovi segni sulla carta. Frammenti di un mondo interiore sconosciuti e vivi. Così me ne prendo cura, come un naufrago dei suoi preziosi resti.
Giorno: 30 marzo 2008
scrive il suo nome con lucenti conchiglie la…
scrive il suo nome
con lucenti conchiglie
la bella Rakel.