Copiosamente piove, tutta la notte.
Sul confine dell’alba cerco rifugio.
Dai monti ammucchiati, al promontorio, all’arcipelago, fino alla nuda lama che separa solo mare e cielo: una grande falce è l’orizzonte e va mietendo ogni istante, ogni raggio, ogni pensiero.
Gocciola il ferro battuto della scala a chiocciola, gocciola tempo misurato sul nitido respiro.
Cosa resterà di queste pietre? Qualche frammento. Di noi neppure quelli. Preparo il tè.
Il bollore vociante dell’acqua apre le foglie ai loro amari ricordi di terra.
Ne assaporo le tracce, la storia fumante, scandita dai gesti.
L’ osservo compiersi, ripetutamente. Da un altro fuggevole istante.
Belli questi pensieri e anche la musica di sottofondo del blog!
Un saluto!
nulla resterà ma tutto ritornerà…molto bello il tuo scritto
paolo, ti ho linkato 😉 cali-ramo *