The quintessential revolution is that of the spirit, born of an intellectual conviction of the need for change in those mental attitudes and values which shape the course of a nation’s development.
Aung San Suu Kyi
The quintessential revolution is that of the spirit, born of an intellectual conviction of the need for change in those mental attitudes and values which shape the course of a nation’s development.
Aung San Suu Kyi
“They are marching down the streets, with the monks in the middle and ordinary people either side – they are shielding them, forming a human chain”
Unnamed eyewitness quoted by Reuters
Mi corre il cuore
a un fiume di preghiera,
così vicino!
Avendo scoperto una bellissima serie di filmati sui diritti umani non posso fare a meno di condividerli.
Laetus in praesens animus quod ultra est oderit
curare et amara lento temperet risu.
Nihil est ab omni parte beatum.
da: “Carmina”
di Quinto Orazio Flacco
“Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
– Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? – chiede Kublai Kan.
– Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, – risponde Marco, – ma dalla linea dell’arco che esse formano.
Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo.
Poi soggiunge: – Perché mi parli delle pietre? È solo dell’arco che mi importa.
Polo risponde: – Senza pietre non c’è arco”.
Ecco. Dalla politica dobbiamo aspettarci una chiara visione del ponte da costruire tra passato e futuro e al tempo stesso la capacità di scegliere le pietre giuste per comporlo.
In molti, nella società civile, nelle istituzioni, nei partiti, si impegnano quotidianamente a far sì che la convivenza civile non sia un farsi del male. Diamo loro lo spazio che meritano.
La bellezza è l’armonia del caso e del bene.
da: “L’ombra e la grazia”
di Simone Weil
L’Haiku è semplicemente ciò che sta succedendo in questo luogo, in questo momento.
Riluce il verso
una volta spagliato
come fa il grano.
(…)
la conoscenza del mondo diventa dissoluzione della compattezza del mondo, percezione di ciò che è infinitamente minuto e mobile e leggero.
(…)
La poesia dell’invisibile, la poesia delle infinite potenzialità imprevedibili, così come la poesia del nulla nascono da un poeta che non ha dubbi sulla fisicità del mondo. Questa polverizzazione della realtà s’estende anche agli aspetti visibili, ed è là che eccelle la qualità poetica di Lucrezio: i granelli di polvere che turbinano in un raggio di sole in una stanza buia (II, 114-124); le minute conchiglie, tutte simili e tutte diverse che l’onda mollemente spinge sulla bibula harena, sulla sabbia che s’imbeve (II, 374-376); le ragnatele che ci avvolgono senza che noi ce ne accorgiamo mentre camminiamo (III, 381-290).
da: “Lezioni americane”
di Italo Calvino
Mi chiedi della pioggia. Non me ne ricordo.
All’antico mare, da Alicante a Istanbul, i fianchi asciutti morde il libeccio, tutta l’estate.
Abbrusta nelle notti il canto ritmato dei grilli. Sfigura il volto alle montagne fino alla nera nudità.
E le ceneri addensano nuvole amare.
Agli occhi del cielo scorrono imprecanti fiumi di lava. S’attorcono brustoli di carne, dove appiccò il fuoco la miseria. Ogni tanto cade sabbia africana. Riflessi desertici del futuro, che avvampa alla porta, trafiggono gli occhi.
Mi chiedi della pioggia. Non me ne ricordo.
Ad oriente salpano vascelli di nubi immacolate.
Con speranza le osservo venire.
L’antico mare
sui fianchi secchi a fuoco
morde il libeccio